La prima mostra del duo artistico Bertozzi & Casoni, maestro dell’arte in ceramica, dopo la morte di Casoni
“Mirabili Tracce” di Bertozzi&Casoni – Mostra Milano
MILANO – Carlocinque gallery Via dell’Annunziata 31
Dal 18/05 al 25/07/2023
È scomparso pochi giorni prima della inaugurazione della mostra Mirabili Tracce” di Bertozzi&Casoni, aperta negli spazi di Carlocinque Gallery a Milano il 18 maggio 2023, Stefano Dal Monte Casoni, che insieme a Giampaolo Bertozzi nel duo Bertozzi&Casoni ha rivoluzionato la presenza della ceramica nell’arte contemporanea, combinando iperrealismo e surrealismo.
Il sodalizio tra i due era nato all’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica di Faenza e quindi all’Accademia di Belle Arti a Bologna.
Si sarebbe poi consolidato negli anni 80 a Imola con la scelta di lasciare la ceramica come alto artigianato per affrontare le pratiche della creazione contemporanea, sfidando anche il grande formato in opere caratterizzate da iperrealismo e surrealtà insieme.
Una scelta premiata con il successo internazionale che li ha portati negli anni a seguire alla Tate Liverpool e alla XIV Quadriennale di Roma; poi alla personale di Ca’ Pesaro, Galleria al Castello Sforzesco di Milano e al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza.
Nel 2009 i loro lavori sono esposti al Padiglione Italia della Biennale di Venezia e ancora a Londra, a New York, e a Milano.
Nel 2011 espongono al Padiglione Italia della Biennale di Venezia (“Sedia elettrica con farfalle”).
Nel 2017 Bertozzi&Casoni avevano aperto un museo nella Cavallerizza Ducale di Sassuolo, dove erano state raccolte alcune delle opere più importanti e raramente esposte.
La mostra alla Galleria Carlocinque, pensata quando il duo era ancora prefetto, assume quindi un significato nuovo e rappresenta una forma di omaggio a un pezzo di storia dell’arte italiana e dell’arte in ceramica, in particolare.
Una spiazzante dama sorride dalla vetrina di via dell’Annunciata, per invitare il pubblico ad entrare nello spazio che ospita la ricerca del duo imolese.
Si tratta dell’opera “Ritratto”, la giovane donna-gorilla a grandezza naturale che indossa gli abiti neoclassici di Mademoiselle Caroline Rivière nel celebre dipinto di Ingres, perfettamente a suo agio in una condizione che dissolve barriere genetiche e temporali e mostra ciò che di più vero esiste per l’umano, la sua origine.
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