L’artista americano T.J.Wilcox si esprime attraverso un personale metodo di assemblaggio di diverse tecniche di riproduzione dell’immagine
T. J. Wilcox – Mostra Milano
MILANO – Galleria Raffaella Cortese Via Stradella 7
Dal 26/05 al 02/09/2023
Fondata nel 1995, la Galleria Raffaella Cortese è una delle principali gallerie d’arte contemporanea italiane.
Dal 26 maggio 2023 la Galleria ospita il quarto capitolo della sua collaborazione con T. J. Wilcox, artista americano nato a Seattle nel 1965 che vive e lavora a New York.
La mostra T. J. Wilcox presenta una serie di disegni recenti dell’artista multidisciplinare incentrati sul suo ultimo lavoro video.
Questa è la prima presentazione di questo corpo di lavoro al di fuori degli Stati Uniti.
Il video Trace of Life (2022) presenta il famoso assemblaggio dell’artista di diverse tecniche cinematografiche: cinematografia time-lapse, film Super 8, riprese live-action, filmati d’archivio e fotografie, oltre al suo personale metodo narrativo del testo sovrapposto alle immagini.
L’opera, che evoca diverse percezioni del tempo e del segno, è suddivisa in tre atti che approfondiscono le vestigia di eventi che si sono verificati da milioni di anni fa fino al recente passato.
Il primo atto del film, che Wilcox ha realizzato durante e dopo la sua esperienza della pandemia a New York, è dedicato ai massi erratici glaciali, grandi massi che si trovano sulla costa di Long Island.
Queste masse, con le loro enormi dimensioni, sembrano simboli di stabilità tra le onde e gli elementi naturali della costa, ma si rivelano invece viaggiatori erranti, che si spostano dal circolo polare artico dal movimento dei ghiacciai durante l’ultima glaciazione.
Il secondo atto di Trace of Life è un’esplorazione della vita e dell’eredità di una figura storica, Edie Sedgwick(1943-1971), attrice e modella americana, diventata famosa come una superstar di Warhol, che è stata una presenza indelebile e ha avuto un profondo impatto sulla scena artistica di New York fino alla sua tragica morte.
Nel terzo atto Wilcox approfondisce le nozioni di mark-making attraverso una fugace esplorazione delle passerelle e dei sentieri che si snodano attraverso Fire Island.
Un tempo santuario per la comunità queer di New York e simbolo di spensierata indulgenza prima della devastante epidemia di AIDS.
