Nipote della grande pittrice palermitana Lia Pasqualino Noto, di cui riprende il nome, e allieva di Letizia Battaglia, Lia Pasqualino è una delle più interessanti fotografe italiane contemporanee
LIA PASQUALINO. Il tempo dell’attesa – Mostra Palermo
PALERMO – Villa Zito Via della libertà 52
Dal 22/12/2022 al 14/05/2023
Villa Zito di Palermo è stata edificata nella prima metà del Settecento e dal dicembre 2005 è stata acquistata dalla Fondazione Sicilia e destinata alla conservazione e all’esposizione al pubblico delle collezioni pittoriche e di una selezione di opere grafiche oltre a mostre temporanee.
Fino a metà maggio è possibile visitare nella villa Il tempo dell’attesa di Lia Pasqualino, la mostra personale a cura di Giovanna Calvenzi che racconta in maniera estesa e profonda il rapporto con la fotografia come mezzo espressivo.
La mostra è dedicata all’originalità dello sguardo e delle varie declinazioni dell’ormai trentennale attività della fotografa di origini palermitane, raccogliendo oltre un centinaio di foto in esposizione.
Figura di rilievo nel panorama della fotografia italiana contemporanea, Lia Pasqualino ripercorre con questa mostra i diversi generi in cui si è cimentata: dal reportage, al ritratto alla fotografia di scena, nel teatro come nel cinema.
Lia Pasqualino è nata in una famiglia di artisti e intellettuali.
La nonna era la grande pittrice Lia Pasqualino Noto, sodale di Guttuso e del gruppo dei Quattro.
Il padre Antonio, medico e antropologo, ha fondato a Palermo, con la moglie Janne Vibaek, il Museo Internazionale delle Marionette.
La ricerca fotografica di Lia Pasqualino è sentimentalmente legata alla Sicilia e a Palermo, dunque all’intenso distillato umano che vi abita e al mistero del volto che vi si rivela, e in ogni suo scatto si compone una narrativa fatta non solo di osservazione, ma anche di messa in scena, come si coglie nella sorprendente serie di ritratti in posa, intitolata Attraverso, in cui ogni soggetto è ritratto dietro il vetro di una finestra.
Allieva di Letizia Battaglia, con la quale ha condiviso un periodo di apprendimento nei quartieri palermitani, guidata da un’estrema discrezione e sensibilità, Lia Pasqualino osserva la realtà attraverso la macchina fotografica, ma attraverso quest’arte le facce ritratte, i corpi messi in esposizione, più si concretizzano e prendono forma sotto i nostri occhi e più appaiono lontani e indecifrabili.
Ferdinando Scianna, infatti, ha evidenziato la qualità speciale del silenzio che contrassegna lo sguardo di Lia Pasqualino.
Quel silenzio che da sempre appartiene al ritratto, e attraverso cui si misura la relazione irripetibile tra la persona ritratta, l’emozione, la memoria, e, appunto, il tempo coagulato nello scatto.
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