Figlio del pittore surrealista cileno Roberto Sebastián Antonio Matta Echaurren, Pablo Echaurren si è fatto conoscere come pittore, scrittore e fumettista.
Vìola! Pablo Echaurren e gli indiani metropolitani – Mostra Bologna
BOLOGNA – MAMbo/ Museo d’Arte Moderna di Bologna Via Don Giovanni Minzoni, 14
Dal 28/01 al 14/05/2023
La programmazione della Project Room del MAMbo conferma la propria vocazione alla ricostruzione, al racconto e alla valorizzazione delle esperienze artistiche del territorio bolognese ed emiliano-romagnolo.
In linea con questa programmazione Viola! Pablo Echaurren e gli indiani metropolitani, il nuovo progetto espositivo a cura di Sara De Chiara, aperto al pubblico il 28 gennaio 2023 in occasione di Art City Bologna.
L’esposizione si realizza con il sostegno del Trust per l’Arte Contemporanea e in collaborazione con Fondazione Echaurren Salaris, Bibliotheca Hertziana – Istituto Max Planck per la storia dell’arte e Ab Rogers Design.
E’ una mostra che offre l’occasione di approfondire per la prima volta il rapporto di Pablo Echaurren (Roma, 1951) con il contesto bolognese, attraverso una selezione di opere realizzate tra il 1977 e il 1978, di pagine di Lotta Continua, di collage, fanzine e illustrazioni ispirate agli avvenimenti e alla poetica del Settantasette.
Erano gli anni in cui si formava il gruppo degli indiani metropolitani, artisti animati dall’idea di Vìolare l’arte, da cui il titolo della mostra in cui la parola viola non indica un colore ma, con l’accento sulla i, rappresenta il senso della cultura creativa di quegli anni, che incitava alla ribellione, a rompere gli schemi.
L’idea che guidava gli Indiani metropolitani, di cui Echaurren faceva parte, era di uccidere l’arte e farla vivere nella vita di tutti i giorni.
Il percorso espositivo include un gruppo di “quadratini”, realizzati nella prima metà degli anni Settanta, la cui produzione è stata abbandonata proprio dopo gli avvenimenti di quell’anno così cruciale per Bologna.
Oltre a questi, esulano dal biennio ’77-78 alcuni assemblage raccolti all’interno di scatole, appartenenti a una produzione recente (2020-22), incentrata sulle scoperte scientifiche legate all’uomo di Neanderthal, ma che tornano anche a riflettere sull’esperienza degli anni Settanta.