Non seguì la passione di pittore da professionista tuttavia l’opera di Vittorio Ruglioni presenta livelli di qualità e capacità realizzativa e comunicativa di pregio.
Omaggio a Vittorio Ruglioni – Mostra Venezia
VENEZIA – Palazzetto Tito Dorsoduro 2826
Dal 18/03 al 23/04/2023
Fondazione Bevilacqua La Masa ospita presso la sede di Palazzetto Tito la mostra dell’artista tosco-veneziano Vittorio Ruglioni, a vent’anni di distanza dalla sua prematura scomparsa.
Vittorio Ruglioni (Pratovecchio 1936 – Venezia 2003), laureato in veterinaria esercita la professione, anche se gli rimane sempre viva la passione per il disegno e l’acquerello, che segue sempre, con la pittura, in parallelo con la professione.
Nella sua ricerca artistica Ruglioni mira alla rappresentazione esistenziale dell’uomo, fatto che lo farà paragonare al movimento dei neo-figurativi, ispirandosi spesso alla letteratura da Proust a Céline.
Negli ultimi anni si dedica poi a dipingere scene di vita, dall’ambiente spagnolo del Tango alla quotidianità americana, illustra anche l’orrore avvenuto al momento del crollo delle Torri Gemelle del 2001.
A palazzetto Tito è esposta la selezione di una quarantina di opere di un pittore poco noto ma di qualità come dimostrato da alcune prestigiose sedi delle sue esposizioni.
Nel corso della sua carriera artistica, infatti, Ruglioni ebbe modo di esporre in numerose gallerie private in Italia e all’estero e in diverse istituzioni culturali pubbliche, tra queste Palazzo dei Diamanti a Ferrara, le Logge del Vasari ad Arezzo, Palazzo Crepadona a Belluno, Palazzo delle Prigioni a Venezia.
La mostra segue un percorso che inizia con i famosi quadri “bianchi” dell’inizio anni Settanta dove la rappresentazione umana era in un certo senso trasfigurata.
Poi il ciclo “Casse-pipe” ispirato dal famoso romanzo dello scrittore francese Celine, in cui è sempre presente la figura umana, ma con più colore e in movimento, dando quasi la sensazione di voler scappare.
Si prosegue con le “Donne di Algeri”, tele maestose con la figura femminile grande protagonista e poi a seguire gli intensi tanghi argentini, le passeggiate a Manhattan prima e dopo gli attentati dell’11 settembre e gli omaggi a Venezia con delle splendide “balconate”.
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