Originariamente l’evento programmato da Victor Pinchuk Foundation alla Scuola Grande della Misericordia, quale evento collaterale alla 59^ esposizione internazionale d’arte della Biennale di Venezia, doveva essere The Future Generation Art Prize @ Venezia 2022.
In seguito, l’organizzazione ha spostato il focus del loro evento sulla mostra This is Ukraine: Defending Freedom.
La mostra, presentata in collaborazione con l’Ufficio del Presidente dell’Ucraina e del Ministero della Cultura e della Politica dell’Informazione dell’Ucraina, sostiene il lavoro degli artisti ucraini contemporanei contestualizzando anche la storia e la cultura ucraine con il sostegno di artisti internazionali.
La mostra è articolata in due “capitoli” attraverso i quali viene riaffermata la resilienza culturale dell’Ucraina che si è sempre definita, anche nei momenti più difficili, attraverso la sua capacità di pensare e creare in modo critico.
Gli artisti rifiutano le narrazioni di guerra dirette e riflettono invece profondamente sul loro significato, origine e impatto.
This is Ukraine: Defending Freedom parla di forza, creatività e amicizia, ma prima di tutto è dedicata alle libertà collettive dell’uomo: libertà di scelta, libertà di parola, libertà di esistenza.
Il primo capitolo presenta opere monumentali ed emozionanti di tre artisti che continuano a vivere e lavorare in Ucraina durante la guerra della Russia in Ucraina.
I nuovi lavori di Yevgenia Belorusets (1980), Nikita Kadan (1982) e Lesia Khomenko (1980) utilizzano la poetica dell’evidenza oggettuale e la voce del testimone per riflettere sulle realtà della guerra di cui sono testimoni.
Le opere sono mostrate in dialogo con capolavori storici ucraini, tra cui opere di Maria Priymachenko (Ucraina, 1909), Tetyana Yablonska (Ucraina, 1917) e un’icona che si ritiene provenga dall’artista Stefan Medytsky (Ucraina, 17° secolo).
Il secondo capitolo presenta gli artisti ucraini insieme ad amici artisti internazionali, con l’obiettivo di offrire una panoramica del profondo legame con il paese e della loro partecipazione ad un fronte comune contro la guerra.
In mostra si trovano opere di Marina Abramović (Serbia, 1946), Olafur Eliasson (Danimarca, 1967), JR (Francia, 1983), Damien Hirst (Regno Unito, 1965), Boris Mikhailov (Ucraina, 1938) e Takashi Murakami (Giappone, 1962), tutte opere che intendono dare una risposta diretta alla guerra.