A New York una mostra retrospettiva dell’artista italiano Ettore Spalletti testimonia la sua incessante ricerca sull’uso del colore e l’importanza della luce.
Ettore Spalletti
Da martedì 11 gennaio 2022 la galleria Marian Goodman di New York presenta una mostra personale dell’artista italiano Ettore Spalletti.
Ettore Spalletti (1940-2019) è nato a Cappelle sul Tavo (Pescara) un piccolo paese affacciato sul mare in Abruzzo, dove ha trascorso tutta la sua vita.
Ha iniziato la sua carriera quando l’Arte Povera stava rivoluzionando la cultura visiva in Italia e non solo.
Spalletti ha sviluppato una voce singolare e solitaria e un conseguente corpus di opere che supera qualsiasi movimento che circoscriva un artista a confini regionali o ideologici.
Il vocabolario formale di Spalletti ha sempre fuso ed equilibrato pittura e scultura, forma e colore, spazio interno ed esterno.
Ogni opera è il risultato di un rigoroso processo di stratificazione del colore alla stessa ora di ogni giorno, per catturare una specifica tonalità che richiami un’ora, una stagione e il tempo.
Il critico che è stato il teorico del movimento dell’Arte Povera, di Spalletti ebbe a dire: “Dal 1974 Spalletti si interessa al sistema degli effetti cromatici che provocano una serie di interrogativi sul rigido ordine di forme e volumi, spostando l’attenzione dalla superficie delle immagini dipinte alla pittura delle superfici degli oggetti”.
La mostra di New York è caratterizzata da dipinti, sculture e opere su carta che tracciano un percorso attraverso i temi e le preoccupazioni che hanno guidato la pratica intima e poetica dell’artista.
Muovendosi tra i mezzi, Spalletti esplora la soglia tra interno ed esterno, pittura e scultura, opere che si aprono verso l’esterno per incorporare la natura e lo spazio architettonico.
La mostra è una testimonianza delle continue e variegate ricerche sull’uso del colore e della luce che il lavoro di Spalletti incarna.