La sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, resa suggestiva dalle sculture di Pablo Atchugarry, accoglie il visitatore in una esperienza immersiva.
PABLO ATCHUGARRY
Nato a Montevideo nel 1954 Pablo Atchugarry è anche “italiano” essendosi trasferito a Lecco da quarant’anni, anche se divide il suo tempo tra Italia, Uruguay e Stati Uniti.
In Italia egli ha sviluppato gran parte della sua ricerca artistica e ora, dal 27 ottobre, lo accoglie Palazzo Reale di Milano con una grande mostra monografica nella suggestiva atmosfera della sala delle Cariatidi, che porta ancora i segni dell’incendio che l’ha devastata durante la guerra.
La mostra vuole essere un punto di riflessione e un omaggio alla grande carriera dello scultore che, con la sua notorietà internazionale, il curriculum delle esposizioni, la presenza nelle collezioni più importanti del mondo, e i suoi risultati di mercato planetari, costituisce un vero esempio di un artista che ha saputo concentrare nel suo lavoro il gusto globalizzato di tutti i collezionisti e gli esperti del mondo.
Atchugarry è un artista che dialoga con la materia, ricercandone i segreti, entrando nell’interiorità della materia per farla emergere nelle forme delle sculture.
Un’attività per lungo tempo concentrata su grandi sculture in marmo, tutte lavorate e scolpite personalmente cercando a Carrara ma che ora, nell’ambito dell’ultimissima produzione, stanno lasciando il posto a delle riflessioni sempre sulle forme sinuose e lineari della natura, ma scavate direttamente nel legno o emergenti da tronchi di ulivi secolari.
L’esposizione, particolarmente complessa per diversi aspetti, tra i quali il peso e il numero di opere, presenta oltre 40 sculture che variano negli anni di produzione.
Si tratta di una esposizione importante, unica, un doveroso omaggio da parte di Milano, la prima città ad essere visitata dal giovane artista uruguaiano appena arrivato in Italia, all’inizio degli anni ’70.