Marcelo Brodsky & Hildegard Titus “Traces of Violence – The German Empire in Southern Africa”

Controllare preventivamente esattezza dei dati su mostra, orari e condizioni d’ingresso nel sito. NB obbligo Green Pass per accedere agli spazi espositivi chiusi

- DATA INIZIO: 02/11/2021

- DATA FINE: 11/12/2021

- LUOGO: BERLINO - ARTCO

- INDIRIZZO: Frobenstraße 1. - 10783 Berlin

- TEL: +49 (0) 30-98421589

Due artisti che riflettono sulla fotografia e sulla sua capacità di documentare le violenze dell’umanità.

Marcelo Brodsky & Hildegard Titus “Traces of Violence – The German Empire in Southern Africa”

 

 

Il primo genocidio del XX secolo fu commesso dall’Impero tedesco nel 1904-1908 nell’Africa sudoccidentale, l’odierna Namibia.

Il genocidio è stato diretto contro i gruppi etnici Nama ed Herero, le popolazioni indigene di questa regione.

Nel corso della divisione dell’Africa da parte delle potenze europee nella Conferenza di Berlino del 1884/1885, l’Impero tedesco acquisì il diritto di colonizzare l’Africa sudoccidentale.

La politica coloniale includeva l’espulsione delle comunità locali Nama ed Herero dalla loro fertile terra in modo che colonizzatori e agricoltori tedeschi potessero stabilirsi lì.

Ora due artisti si pongono di fronte a quei fatti convinti del ruolo e dell’importanza dell’arte nel dibattito sociale.

La loro capacità di influenzare il processo di formazione dell’opinione pubblica e di attirare l’attenzione dei media.

Il tema delle violazioni dei diritti umani era ed è una parte centrale dell’arte di Brodsky è diventato famoso a livello internazionale con il suo ciclo di lavoro “Buena Memoria” (1997) sul rapimento di alcuni suoi compagni di classe e di suo fratello Fernando Brodsky da parte degli squadroni della morte durante la dittatura militare argentina.

Il corpo di Fernando non è stato mai trovato.

Seguirono altre serie di lavori, come “1968 Il fuoco delle idee“, “Africa Fighting for Freedom” o “Migrants.

Le fotografie che Brodsky ha raccolto negli archivi, nelle agenzie e nelle università per due anni sono state scattate dai colonialisti o dai loro aiutanti (soldati, missionari, giornalisti, ecc.).

Sono prove inconfutabili della brutale violenza degli autori.

Altro autore in mostra è Hildegard Titus di Windhoek, capitale della Namibia.

Egli è originario del popolo Aawambo e lavora come fotoreporter, regista, artista visivo e curatore.

Ha una forte passione per il lavoro su temi di genere, identità, cultura e razza.

ORARI DI APERTURA

  • martedì > venerdì 11.00- 13.00 / 14.00 – 19.00
  • sabato 12.00 – 18.00

INFO

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