Gli ombrelloni ripresi da ROE ETHRIDGE in una spiaggia di New York diventano opere d’arte e conquistano il pubblico di Gagosian.
ROE ETHRIDGE. Beach Umbrella
Gagosian è una delle gallerie d’arte più rinomate ed influenti a livello internazionale con ben 6 sedi espositive a New York, tre a Londra e poi ancora a Beverly Hills, a Parigi, Ginevra, Basilea, Roma , Atene, Hong Kong.
Fino al 27 agosto nella sede di 821 Park Avenue a New York ospita Beach Umbrella, una mostra di nuove fotografie di Roe Ethridge.
Roe Ethridge (americano, nato nel 1969) è un fotografo che mantiene un equilibrato rapporto tra la sua attività di fotografo commerciale e quella di artista.
Sfocando i limiti che separano i due fronti del suo lavoro, Ethridge crea immagini che sono allo stesso tempo generiche e intime, spesso in bilico tra umorismo e cinismo.
Funzionando in tandem, queste motivazioni si fondono in un’indagine continua sui meccanismi delle fotografie e sulla loro capacità sia di ritirarsi nel personale, sia di espandersi per trasmettere esperienze collettive.
Muovendosi con fluidità tra i regni dell’arte, della fotografia di moda, delle immagini stock e dei social media, Ethridge giustappone scene accuratamente messe in scena con vignette della vita quotidiana.
Egli persegue così un linguaggio visivo capace di indagare e penetrare sulla costante tensione tra il caso e l’occhio editoriale del fotografo, producendo immagini surreali e teatrali che riflettono le trame della società moderna.
Nei quattro lunedì di luglio e agosto dell’estate 2020, Ethridge ha fotografato un assortimento di ombrelloni scartati a Rockaway Beach, New York.
Posizionati contro il sole, ripresi da sotto e ritagliati al punto di quasi astrazione, gli ombrelli riempiono ogni immagine da un bordo all’altro di colori vibranti, evidenziando i loro cunei di tessuto luminoso tesi contro cornici metalliche grafiche.
In una foto, un ampio ombrello color arcobaleno si inarca sopra una palla da pallavolo e un pacchetto di sigarette aperto, proiettando gli oggetti in una luce rigida e estranea.
La natura morta che ne risulta sembra altamente artificiosa, offuscando il confine tra realismo e artificio.