Il fotografo svizzero Richard de Tscharner è uno dei più apprezzati esponenti della fotografia di paesaggio di oggi.
Richard de Tscharner Il canto della terra: un poema fotografico
Todi dedica una grande mostra al fotografo svizzero Richard de Tscharne, considerato oggi uno dei più apprezzati esponenti della fotografia di paesaggio.
Per questa mostra mette a disposizione delle 59 fotografie che esplorano l’universo creativo del fotografo svizzero, tre sedi nella città:
- La Sala delle pietre di Piazza del Popolo ove sono esposte immagini di paesaggi in formato panoramico, oltre a quelle dei particolari dei disegni che la natura ha creato sulla superficie delle rocce, dell’acqua e del legno.
- Il Museo Pinacoteca nelle cui sale l’artista propone una serie di fotografie di rovine di antiche popolazioni, per ricordare il carattere effimero della nostra civiltà, in contrapposizione con quello ultra-millenario della Terra.
- Il Torcularium, nel Complesso delle Lucrezie, che si focalizza sulla presenza umana in aree remote del mondo, dove gli esseri umani hanno conservato un rapporto più stretto con la terra rispetto alla maggior parte degli odierni abitanti delle metropoli.
Richard de Tscharner, nato a Berna nel 1947, ha viaggiato molto visitando oltre 22 Paesi nel mondo.
Dall’India all’Algeria, dall’Islanda al Perù, dall’Italia agli Stati Uniti, dal Vietnam all’Etiopia, ad altri ancora, spesso in luoghi inaccessibili o di difficile raggiungimento.
Di ogni suo viaggio egli riporta immagini di paesaggi, rigorosamente su pellicola bianco e nero.
Il suo interesse è incentrato in particolare sugli effetti che le trasformazioni geologiche hanno avuto sull’ecosistema.
Il suo occhio si ferma quindi su ogni traccia lasciata dalle forze geologiche, come il fenomeno dell’erosione sulle rocce o quello del vento sulla sabbia dei deserti, che nel tempo hanno dato al nostro pianeta superfici così diverse e magiche.
La visione, filosofica e meditativa di de Tscharner, lo porta a catturare non ciò che è semplicemente bello o piacevole alla vista, ma immagini che mostrano le cicatrici e le “ferite” subite dalla terra.
Il suo metodo è lento, nel suo lavoro si prende tutto il suo tempo per fare ogni fotografia.
La mostra è accompagnata da un catalogo digitale, consultabile dal sito www.richarddetscharner.ch.