Definito il «Wonder Boy della fotografia a colori» Milton H. Greene, insieme alla sua Rolleiflex, rappresenta l’inizio della relazione tra moda e belle art
MILTON H. GREENE. WOMEN
La mostra fotografica dedicata a Milton H.Greene rappresenta uno degli eventi di punta dell’edizione 2021 del tradizionale Festival internazionale di musica e cultura dell’America anni ’40 e ’50 che da anni anima le estati di Senigallia, “città della fotografia”.
Milton Greene è uno dei fotografi più celebrati al mondo.
Nato a New York nel 1922, ha iniziato a fotografare all’età di 14 anni e a soli 23 anni è già definito il “Wonder Boy della fotografia a colori”.
Negli anni Cinquanta e Sessanta la maggior parte dei suoi lavori sono apparsi sulle più prestigiose testate internazionali come Life, Look, Harper’s Bazaar, Town & Country e Vogue.
Oggi gli viene riconosciuto il merito di aver portato, insieme ad altri eminenti fotografi come Richard Avedon, Cecil Beaton, Irving Penn e Norman Parkinson, la fotografia di moda nel regno delle belle arti.
Certamente contribuirono alla sua fama le foto scattate a Marilyn Monroe dal fortunato incontro con l’attrice nel 1953 e le innumerevoli sessioni nelle quali egli scattò alcune delle sue fotografie più belle ed iconiche, che ne colgono appieno gli stati d’animo, la bellezza, il talento e lo spirito della sfortunata attrice.
Non solo queste, anche gli altri suoi straordinari ritratti di artisti, musicisti e celebrità televisive e teatrali sono diventati leggendari.
La mostra rappresenta questa capacità di rappresentare la donna che ha guidato nella sua carriera l’occhio di Milton H. Greene.
L’esposizione comprende infatti una vasta gamma di foto, da Marilyn Monroe ad altre celebri figure femminili come Audrey Hepburn, Marlene Dietrich, Geraldine Chaplin, Kim Novak, Shirley MacLaine, Lucía Bosé, Susan Sarandon.
Ci sono anche attori come Cary Grant e Sir Lawrence Olivier oltre a provini e documenti che raccontano dall’interno il processo di lavoro seguito da Milton Greene.
Sono materiali che mostrano il suo modo di lavorare, giocando con la luce e lo spazio per dare visibilità al soggetto reale dell’immagine.