Murano in Focus è una mostra che, attraverso immagini da fotogiornalismo, propone un’isola del vetro inedita e da riscoprire.
MURANO IN FOCUS
Punta Conterie Art Gallery è situata all’interno del complesso delle “Ex Conterie” di Murano.
Le Conterie erano costituite da una serie di capannoni che furono la sede di una delle società industriali più importanti nella storia dell’isola.
Centro indiscusso della produzione di vetro soffiato Murano si distinse anche per la produzione industriale delle preziose “conterie”, minute perle in pasta vitrea ricavate dal taglio di una lunga e sottilissima canna forata arrotondata a caldo in particolari contenitori metallici.
Una lavorazione estremamente complessa che richiedeva spazi ampi ed estesi in lunghezza
Tra il 1940 e il 1970 erano in funzione 18 forni a gas con 3.000 addetti totali e 45.000 quintali di perle prodotte.
Le Conterie furono dismesse negli anni Novanta e oggi sono del Comune di Venezia.
È in questo affascinante contesto storico che si inserisce Punta Conterie Art Gallery, progetto privato di riqualificazione che vuol riportare l’arte del vetro, ma non solo, tra le mura dell’industrioso edificio storico.
In quest’ottica si colloca Murano in focus, la grande mostra che nasce dalla volontà di documentare attraverso l’immagine fotografica l’identità storica, ma anche attuale, della lagunare “isola del vetro”.
La rassegna presenta il lavoro di tre fotografi – Luigi Bussolati, Massimo Gardone e Roberta Orio – invitati a rappresentare attraverso ventuno immagini una Murano inedita o comunque da riscoprire.
Luigi Bussolati (Parma 1963), è fotografo conosciuto per le sue ricerche sulla sperimentazione della luce artificiale e sulle sue potenzialità di ridisegnare lo spazio e il paesaggio.
In questa mostra è chiamato a rappresentare le architetture industriali che appaiono come realtà sospese, mondi sconosciuti e al tempo stesso rivelati finalmente nella loro interezza.
Massimo Gardone (Genova 1961) racconta mondi immaginari in prospettive costruite da riflessi.
Il suo lavoro, stampato su una superficie specchiante, porta lo spettatore dentro l’immagine, permettendogli così di mettere in atto un proprio personale sguardo sulla poetica dell’opera.
Roberta Orio, punto di unione tra queste due letture concentra la sua visione nelle tracce di chi questa isola la vive perché ci abita, perché ci lavora, ci passa del tempo della propria vita.
Le sue immagini restituiscono segni, parti, sezioni del mondo che Murano oggi rappresenta.