Artista americana la cui ricerca oscilla e si intreccia tra mondo naturale, mitologia e storia
Ellen Gallagher: “Ecstatic Draught of Fishes”
Da maggio 2021, con la previsione di Gallerie aperte al pubblico dopo le limitazioni della pandemia, Hauser&Wirth presentano a Londra una mostra personale dell’artista americana Ellen Gallagher.
Ellen Gallagher (nata a Providence nello stato del Rhode Island nel 1965) ha creato un corpus di opere in quasi tre decenni che trasforma le immagini figurative trovate e le forme astratte in ciò che lo scrittore Greg Tate ha chiamato “Tabelle di marcia in chiaroscuro”.
Attraverso la sperimentazione sociale della fantascienza e la sintassi del minimalismo e del concettualismo, le sue opere tracciano il labirinto di rappresentazione, razza, bellezza e appartenenza postmoderna.
Dall’inizio degli anni ’90, Gallagher ha creato un corpo polivalente di opere che comprende pittura, disegno, collage e proiezioni basate sulla celluloide che fondono tecnica e materiale in una forma sincretica.
Le sue straordinarie composizioni sono un processo di recupero e ricostituzione attraverso l’accumulo e la cancellazione di supporti, che si traduce in superfici spesso scolpite, intarsiate, montate, stampate, macchiate e inscritte.
Le sottili trame del suo lavoro testimoniano un processo singolare che si intreccia materialmente e concettualmente.
Ellen Gallagher costruisce opere complesse e stratificate che ruotano tra il mondo naturale, la mitologia e la storia.
La mostra di Londra presenta nuovi dipinti di grandi dimensioni e opere ad acquerello su carta dell’artista, tra cui una continuazione dei suoi lavori Watery Ecstatic (2001 – in corso) la recente serie di dipinti Ecstatic Draft of Fishes iniziata nel 2019.
Con quest’ultima serie di opere, che danno il titolo alla mostra, Gallagher indaga i parallelismi tra la storia della schiavitù, il colonialismo e i sistemi di credenze, in relazione alla storia naturale oceanografica.
Alcune opere in mostra sono ispirate all’artista olandese del XVII secolo Albert Eckhout, che viaggiò con la corte reale olandese nel 1630 per documentare la loro conquista della prospera regione produttrice di canna da zucchero nel nord-est della colonia portoghese del Brasile.
Gli acquerelli di Gallagher sondano e attingono ai “ritratti di merce” delle popolazioni africane e indigene del Brasile che Eckhout ha prodotto come parte di un progetto di mappatura imperiale inteso a catalogare la flora, la fauna, le persone e i costumi locali nel nuovo territorio.